25 dicembre 2015
Il quotidiano
genovese Il Secolo XIX ha pubblicato in data 23 dicembre (edizione
cartacea) e 24 dicembre (edizione online) due distinti articoli di
aggiornamento sulla questione degli scoiattoli del parco di Genova
Nervi.
Siamo lieti che venga mantenuta l'attenzione sul tema; dobbiamo tuttavia notare che l'articolo del 23 dicembre, oltre a contenere svariate inesattezze, attribuisce alcune affermazioni in virgolettato a "quelli di scoiattologrigio.org" senza però che noi siamo stati minimamente interpellati dal giornale. Ci corre quindi l'obbligo di negare la paternità di tali affermazioni e soprattutto di dissociarci dagli auspici di chi desidera che vengano effettuati controlli nei parchi per impedire ai cani di giocare liberi e felici negli stessi; semmai si potrebbe parlare di una loro suddivisione in zone, per riservarne una parte alle persone che per un motivo od un altro sono ostili alla convivenza con gli animali non umani. Con l'occasione segnaliamo anche una recente ordinanza cautelare del TAR di Brescia (42) che fissa degli interessanti paletti, indicando per esempio che in linea di principio i proprietari di animali hanno gli stessi diritti degli altri a godere delle aree verdi pubbliche, e in caso di zonizzazione non si può riservare loro solo le aree di minore pregio. |
13 dicembre 2015
Ogni volta che
sentiamo qualche ricercatore universitario parlare dei terribili
pericoli causati dagli scoiattoli grigi e della necessita' di
eliminarli non riusciamo a fare a meno di pensare ad alcune scene del
film Ghostbusters; la differenza e' che in quel film i
ricercatori
avevano ragione ed i fantasmi erano reali, mentre nel mondo reale i
pericoli degli scoiattoli grigi...
Every time we hear some university researcher speaking of the awful dangers caused by grey squirrels and of the necessity of eliminating them we cannot avoid thinking of the movie "Ghostbusters"; the difference is that in that movie researchers were right and ghosts were real, while in the real world the dangers of grey squirrels... GREYBUSTERS...
Le vostre teorie sono sciocchezze buone per gli sprovveduti e le vostre conclusioni sono discutibili Siete un pessimo ricercatore. Capisco. L'universita' ci dava soldi. Non eravamo tenuti a produrre niente. |
8 dicembre 2015
Il sito dell'ICSRS
(Interactive Centre for Scientific Research
about Squirrels) ha pubblicato la traduzione italiana della petizione
per chiedere che lo scoiattolo grigio venga tolto dall'elenco
dell'Unione Europea di specie
aliene da distruggere. Premesso che a nostro avviso da
distruggere sarebbe semmai l'elenco, il testo della petizione in
italiano
e' reperibile a questo link:
http://i-csrs.com/sites/default/files/pdf/petitioneu-it.pdf Ricordiamo che la petizione e' sottoscrivibile a
questo link:
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8 dicembre 2015
La Convenzione di
Berna ha pubblicato un documento ricevuto dal Ministero dell'Ambiente
italiano, che aggiorna il comitato permanente della commissione stessa
sul caso dello scoiattolo grigio in Italia (41).
Il documento fornisce alcune informazioni interessanti, per esempio dicendo che la regione piu' zelante nella strage di scoiattoli e' stata la Lombardia, con l'uccisione di 2.220 scoiattoli. In quella regione la vittima della violenza xenofoba non e' stato solo lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), ma anche una piccola colonia di individui appartenenti alla specie Callosciurus erythraeus, irrimediabilmente "alieni" anch'essi e quindi da sterminare in un'ottica appropriata forse per eroi da fumetto. Sempre dal documento si apprende che in Piemonte sono stati uccisi 334 scoiattoli, e che a Genova e' stata sostanzialmente eradicata la piccola colonia prima residente nei parchi di Nervi. In tutte le regioni le catture stanno continuando, con fondi forniti dagli enti locali, e a partire dal 2016 si prevede l'afflusso di altri fondi europei collegati ad un nuovo progetto di "gestione", parola il cui significato e' ormai tristemente noto. Di rilievo anche come il documento si soffermi sulla crescita e sui successi dell'apparato propagandistico: - solo in Lombardia si prevede che nei prossimi anni vengano spesi 90.000 euro in "attivita' di comunicazione" (pagina 3); - queste attivita' includono indagini sociali per valutare e modellare la percezione pubblica dei problemi posti dalle specie aliene e in particolare dallo scoiattolo grigio (pagina 6); - sembra essere motivo di orgoglio il fatto che attraverso queste attivita' si sia riusciti ad ottenere la sostanziale collaborazione di molti giornalisti (che facendo poco onore al loro mestiere hanno rinunciato ad informarsi in maniera indipendente), e si sia riusciti a far si' che sempre piu' persone trovino accettabile uccidere degli animali (pagina 7). Che schifo, se ci e' permesso il termine. |
6 dicembre 2015
La xenofobia di
questi tempi purtroppo sempre piu' diffusa tra e verso gli esseri umani
non trova poi limiti quando le vittime dell'odio sono esseri indifesi
come gli animali non umani e i vegetali, tanto che in Europa e' stato
recentemente approvato uno scellerato regolamento che impone agli stati
membri misure attive per l'eliminazione fisica delle specie considerate
alloctone ed invasive.
Questo sito da tempo si contrappone al progetto, evidenziando sia la sua inaccettabilita' da un punto di vista etico che la dubbia attendibilita' delle sue basi scientifiche. A sostenere l'insensatezza della caccia alle streghe contro animali e vegetali alloctoni non sono pero' solo quelli che vengono dipinti come esagitati animalisti, ma anche sempre piu' biologi e naturalisti che non condividono l'arcaico conservazionismo di chi pare credere che gli ambienti naturali non prevedano mutamenti nel tempo e debbano rimanere cristallizzati sotto una campana di vetro, sempre uguali a se stessi. Alla lista di chi si oppone a questi massacri sconsiderati si e' adesso aggiunta quella che probabilmente e' la piu' nota e prestigiosa rivista economica del mondo, l'Economist, che ha dedicato al tema della biodiversita' un recentissimo articolo (40), intitolandolo "In difesa degli invasori", e sottotitolandolo "La maggior parte delle campagne contro le piante e gli animali alloctoni sono insensate, ed alcune sono anche peggio". Molto sinteticamente, l'articolo argomenta la sua tesi sostenendo che le campagne contro le specie invasive sono insensate, per motivi di carattere pratico (non possono funzionare se non su piccole isole e poi le specie aliene non sono nocive come vengono dipinte, anzi spesso sono utili; si menziona in particolare che la Gran Bretagna non potra' mai eliminare gli scoiattoli grigi), di carattere filosofico (la natura e' fonte di continuo cambiamento, piaccia o no ad alcuni biologi; non esiste e non e' mai esistita una mitica condizione di "equilibrio" naturale) e di carattere economico (sono un colossale ed assurdo spreco di denaro). Su quest'ultimo punto ci permettiamo di ricordare che quello che e' un costo per alcuni e' un ricavo per altri, e quindi le campagne contro le specie invasive saranno pure inutili per l'ambiente ma per qualcuno sono certamente utili. Insomma, sembra proprio che l'austera e prestigiosa rivista sostenga tesi che in buona parte ripetono quanto molto piu' modestamente scriviamo da tempo. |
6 dicembre 2015
A contestare le
uccisioni di scoiattoli grigi in Umbria non sono
solamente associazioni, ma anche singoli attivisti e cittadini
che collaborano insieme per cercare di fermare la strage.
In particolare ci e' stato segnalato che sono stati tenuti recentemente tre presidi, di cui due per protestare contro l'operato della Regione, in data 20 e 24 novembre, e uno per contestare l'operato del Comune in data 27 novembre. Degli stessi ci e' stata fatta pervenire documentazione fotografica, di cui pubblichiamo volentieri due esempi: |
6 dicembre 2015
L'Italian Journal
of Mammalogy ha pubblicato un articolo sulle cause di morte di
scoiattoli rossi nell'isola di Anglesey nel periodo 2004-2013 (39).
L'articolo indica come il 48% delle morti registrate
sia dovuta ad investimenti stradali e conferma come la predisposizione
di mangiatoie per gli scoiattoli abbia moltiplicato i casi di morte per
malattie infettive.
L'articolo osserva che nessuno scoiattolo rosso e' deceduto a causa dello squirrel poxvirus, e ne attribuisce il merito alle uccisioni di massa di scoiattoli grigi effettuate negli ultimi anni sull'isola. Quello che l'articolo non dice e' che i gruppi per la conservazione dello scoiattolo rosso hanno iniziato a lavorare sull'isola nel 1999, e che sull'isola il poxvirus non e' stato notato fino al 2006, ovvero dopo che erano iniziate le azioni intensive di alimentazione degli scoiattoli rossi con le mangiatoie. |
30 novembre 2015
L'ICSRS
(Interactive Centre for Scientific Research
about Squirrels) ha depositato al parlamento europeo una petizione per
chiedere che lo scoiattolo grigio venga tolto dall'elenco delle specie
invasive di cui e' richiesta l'eradicazione in base al regolamento
europeo 1143 del 2014, corredandola di opportune considerazioni
supportate da documentazione scientifica ad evidenza dell'insensatezza
del previsto sterminio.
La possibilita' di sottoscrivere la petizione depositata richiedera' dei tempi tecnici da parte delle strutture burocratiche europee; nell'attesa quindi di poter aderire alla petizione ufficiale ne e' stata lanciata su "Care2" una identica ed indirizzata alle stesse persone (il commissario europeo all'ambiente e il direttore generale dello stesso settore), che invitiamo a sottoscrivere. La stessa e' reperibile a questo link: http://www.thepetitionsite.com/it-it/723/774/674/stop-the-european-union-squirrel-cull/ E' stata anche allestita una pagina Facebook a sostegno della petizione: https://www.facebook.com/StopSquirrelCull/ Infine, come ovvio, la petizione e' reperibile anche sul sito dell'ICSRS: http://i-csrs.com/petition |
29 novembre 2015
E' disponibile
nella sezione "attivismo"
del sito un
nuovo volantino dedicato specificamente al caso umbro, che si spera
possa essere utile agli attivisti locali, e che puo' essere liberamente
scaricato
dalla sezione stessa.
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29 novembre 2015
Il sito di "La
voce del territorio umbro" informa che giovedi' 3 dicembre, dalle ore
16.00 alle ore 18:30, presso la Sala Azzurra del V piano della Regione
Umbria in via Mario Angeloni 61, si terra' un incontro tra i
responsabili del progetto di eliminazione degli scoiattoli grigi e le
principali associazioni animaliste ed ambientaliste operanti sul
territorio (38).
Se l'esperienza genovese insegna qualcosa e' che questi incontri sono
poco piu' che delle sceneggiate per nulla mirate ad arrivare a
decisioni
condivise e rispettose della volonta' popolare, e sono utili solo alle
istituzioni per poi far passare ai media la falsa informazione che si
e' seguito un percorso condiviso con tutti i portatori di interessi (o
stakeholders, come si usa dire con l'abituale esterofilia nel
linguaggio a fare da contrappeso alla xenofobia nei confronti della
vita animale e vegetale non autoctona).
Basta infatti leggere l'articolo per comprendere che tutto e' gia' deciso, e che al netto delle parole di circostanza si comunichera' che l'ora delle decisioni irrevocabili e' giunta, e che la dichiarazione di guerra e' gia' stata consegnata agli ambasciatori, e ad eventuali obiezioni si rispondera' "me ne frego, noi tireremo diritto", come in buona sostanza e' appunto avvenuto a Genova, in sfregio della democrazia ed in totale disprezzo delle migliaia di firme raccolte tra la popolazione locale, prevalentemente contraria al progetto. Del resto, che tipo di discussione si potrebbe intavolare per esempio con il dott. Genovesi dell'ISPRA, istituto che ha pubblicato l'indecente giornalino a fumetti di cui abbiamo parlato in data 26 luglio 2014 nella sezione "news 2014"? Nel giornalino si rivela come il presumibile sogno inconfessato dei ricercatori sia quello di risolvere il problema delle specie aliene uccidendole a fucilate, nel caso degli animali, e dando loro fuoco, nel caso dei vegetali, e probabilmente per impressionare i bambini e i ragazzi naturali destinatari di quella forma di comunicazione si mostra una triste scenetta con degli scoiattoli rossi che piangono un compagno morto per un virus trasmesso dagli scoiattoli americani, naturalmente dipinti come aggressivi, dimenticando che di regola secondo gli stessi esperti non esiste aggressivita' dello scoiattolo grigio verso il rosso, e che il virus in Italia non c'e'. Se non e' informazione distorta questa... O bisognerebbe parlare con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria Marche, quello che aveva lanciato l'allarme per l'incognita sanitaria a suo dire rappresentata dagli scoiattoli grigi, quando sarebbe bastato chiedere ai colleghi piemontesi per appurare che in settanta anni di contatti con gli scoiattoli grigi non si sono mai avuti particolari problemi? O forse l'interlocutore dovrebbe essere l'Universita' di Perugia, che sostiene il pericolo che gli scoiattoli grigi umbri invadano l'Italia centrale, dopo avere pero' constatato in un suo studio che si stanno spostando al ritmo di... 290 metri all'anno? O ancora, si dovrebbe discutere con Legambiente, che la sua scelta di campo l'ha gia' fatta da tempo, tanto da essere lei stessa promotrice del progetto che prevede l'uccisione di migliaia di vite? Certo, un contentino verra' gettato alle associazioni animaliste, come del resto previsto da tempo e noto a chi ha avuto modo di seguire l'evoluzione del progetto. Si fara' certamente la graziosa concessione di qualche operazione di cattura, sterilizzazione chirurgica e successivo rilascio nelle sole zone di maggiore contatto tra gli scoiattoli e la popolazione, dove quindi altrimenti si potrebbe incontrare maggiore resistenza verso le uccisioni, e pazienza se la mortalita' di questo tipo di azioni sara' comunque elevata, l'importante sono le apparenze. Si rassicureranno le associazioni sull'assoluta attenzione posta al benessere animale, magari si raccontera' anche li' la storiella non vera che le gabbie saranno dotate di dispositivi radiotrasmittenti che segnaleranno la presenza dello scoiattolo, consentendone il pronto recupero (e la pronta uccisione...) al fine di minimizzarne lo stress, e insomma si cerchera' di ammansire e cloroformizzare l'opposizione al progetto seguendo la tecnica di Jean Baptiste Colbert, ministro delle finanze di Luigi XIV, che sosteneva che l'arte della tassazione consistesse nello spennare l'oca ottenendo il massimo numero di piume con il minimo numero di strilli. Noi, beninteso, continueremo a strillare. |
23 novembre 2015
L'isola di
Anglesey e' stata teatro negli ultimi anni di una indecente operazione
di pulizia etnica che ha infine portato quest'anno al completamento
dell'eradicazione degli scoiattoli grigi cola' residenti; cio' ha
peraltro permesso di constatare come in realta' il nemico numero uno
degli scoiattoli rossi sia l'uomo, e magari proprio l'uomo che in nome
di una presunta scienza li vuole aiutare.
Secondo un articolo pubblicato dalla BBC (36) dal 2004 ad oggi infatti il 48% delle morti di scoiattoli rossi sull'isola e' risultato attribuibile ad investimenti stradali, ed un numero inferiore ma comunque cospicuo di decessi e' invece risultato attribuibile a malattie infettive (molto difficilmente imputabili agli scoiattoli grigi) contratte accedendo alle mangiatoie per scoiattoli predisposte dai loro "protettori", mentre nessuno scoiattolo rosso e' stato ucciso dal poxvirus. L'utilizzo di mangiatoie ovviamente condivise da piu' scoiattoli e' infatti un eccellente metodo per trasmettere malattie infettive, come ben puntualizzato dall'ICSRS (Interactive Centre for Scientific Research about Squirrels) che in un suo articolo (37) stigmatizza tale pratica e invita semmai a disperdere piccole quantita' di noci o nocciole alla base degli alberi, in modo da minimizzare la possibilita' di contatti con eventuali virus dovuti alla ripetuta condivisione degli stessi spazi. E' appena il caso di ricordare che gli esperti nostrani pubblicizzano invece come gran cosa le mangiatoie da loro predisposte per aiutare gli scoiattoli rossi, che, almeno stando all'esperienza riportata, vengono invece cosi' "aiutati" a passare prima a miglior vita. |
22 novembre 2015
Non tutti gli
studiosi condividono l'ossessione scoiattolicida di quei biologi che
teorizzano la necessita' del massacro degli scoiattoli grigi in Europa,
e che en passant non di rado con il grazioso benestare delle
istituzioni ottengono personali e diretti vantaggi economici
dall'applicazione di tali teorie.
E' con piacere quindi che informiamo che in Gran Bretagna e' stato fondato un centro di ricerca scientifica sugli scoiattoli mirato tra l'altro a raccogliere ed accogliere documentazione contraria alle insensate e spietate uccisioni attualmente praticate, che illustra le incongruenze e le omissioni delle tesi sostenute dai biologi sopra menzionati. L'ICSRS (Interactive Centre for Scientific Research about Squirrels) ha realizzato un sito Internet attualmente visibile in versione preliminare al link http://i-csrs.com/; se ne raccomanda la consultazione, in particolare della sezione sull'analisi della ricerca scientifica attualmente disponibile. Il sito propone anche azioni a vario livello utili per la conservazione degli scoiattoli, in alcuni casi praticabili anche da singoli individui, per esempio suggerendo nel caso delle mangiatoie semplici accortezze soprendentemente ignorate dagli esperti "istituzionali". Dato il tipo di approccio il centro ha gia' ottenuto il sostegno di varie organizzazioni per la difesa della vita animale, incluso il presente sito che nei mesi a venire si prendera' cura di cercare di divulgare in Italia i risultati delle ricerche pubblicate. Sebbene il centro nasca in Gran Bretagna e si riferisca principalmente alla realta' di quel paese non manca uno sguardo piu' ampio ed e' gia' prevista un'iniziativa a livello europeo di cui non mancheremo di tenere informati i lettori; buon lavoro dunque a questo nuovo centro, e buon lavoro a chiunque si oppone a vergognosi massacri di animali decisi a tavolino in completo disprezzo della vita. |
21 novembre 2015
L'Assemblea
Legislativa della Regione Umbria si riunira' martedì 24 novembre 2015
alle ore 10 nella sede di Palazzo Cesaroni; anche se all'ordine del
giorno non e' previsto specificamente che venga trattato il caso degli
scoiattoli grigi, il Movimento 5 Stelle si e' dichiarato disponibile ad
appoggiare associazioni e cittadini che volessero cogliere
l'occasione per far sentire la propria voce ed invitare la
Regione
a rivedere le sue scelte.
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15 novembre 2015
La contea di
Limerick, in Irlanda, ha iniziato a collocare segnali stradali per
invitare gli automobilisti a porre attenzione a non investire gli
scoiattoli (35).
La decisione fa seguito ai frequenti ritrovamenti di scoiattoli rossi
investiti ed uccisi, come segnalato dal National Parks and Wildlife
Service. Al momento non si ha notizia di richieste da parte
dei
soliti brillanti biologi di piani di eradicazione degli automobilisti.
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15 novembre 2015
Prosegue
ininterrotto il flusso
di denaro pubblico a beneficio di chi prospera su presunte emergenze
ambientali; ultimo finanziamento in ordine di tempo di cui tocca dare
nota
e' quello da 550.000 sterline a favore di un progetto di tutela dello
scoiattolo rosso nell'Irlanda del Nord, che in buona parte si tradurra'
nella consueta mattanza di scoiattoli grigi (34).
Il progetto sara' finanziato in parte dall'Unione Europea, e
in parte con i fondi di una lotteria.
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15 novembre 2015
Il deputato
Filippo
Gallinella del Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione
parlamentare sul caso degli scoiattoli grigi umbri, definendo il piano
di eradicazione "sconcertante ed aberrante" ed affermando che si tratta
di "un vero e proprio sterminio" (33).
Il deputato peraltro richiede programmi di
sterilizzazione chirurgica o chimica dai quali dissentiamo per i motivi
illustrati nell'apposita sezione del sito.
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15 novembre 2015
La Lav di Perugia
ha tenuto ieri un sit-in di protesta contro le uccisioni di scoiattoli
grigi informando la cittadinanza sul reale contenuto del progetto, che
si sostanzia appunto in un massacro, e sul suo costo.
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1 novembre 2015
I volontari della
Lav di Perugia hanno iniziato una tanto meritevole quanto faticosa
campagna "porta a porta" per distribuire alla cittadinanza una lettera
che spiega le ragioni contrarie alle uccisioni di scoiattoli grigi, ed
invita la popolazione a boicottare il progetto; chi desiderasse
collaborare e' da loro invitato a contattarli per accordi.
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1 novembre 2015
Due consiglieri
regionali umbri del Movimento 5 Stelle hanno presentato
un'interrogazione alla presidenza del
consiglio regionale per chiedere delucidazioni sulle uccisioni di
scoiattoli grigi, mettendo in questione la necessita' dell'intervento
ed
osservando che i fondi regionali sarebbero meglio spesi per aiutare i
cittadini in situazione di indigenza (32).
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25 ottobre 2015
La Lega Nazionale
per la Difesa del Cane interviene sul caso degli scoiattoli grigi umbri
(31)
criticandone il progetto di eradicazione, di cui fa notare il costo
esorbitante per i contribuenti al quale naturalmente corrisponde un
simmetrico beneficio per determinate persone.
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25 ottobre 2015
Anche il Partito
Radicale si e' unito all'elenco di chi invita a boicottare il progetto
di eliminazione degli scoiattoli grigi in Umbria, con un comunicato
emesso dalla sede perugina (30).
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25 ottobre 2015
Il sito "Villaggio
globale" ha ospitato un intervento del Dott. Cazzolla Gatti (29), biologo ambientale, a proposito
di specie invasive. Pur non sposando in tutte le sue parti il contenuto
dell'intervento ne riteniamo utile la lettura e segnaliamo in
particolare questi due passi:
"L'abbattimento selettivo e' uno specchio per le allodole, un regalo alle associazioni venatorie e alle armerie, uno squallido tentativo di incrementare il consenso politico e, purtroppo, una proposta avanzata da quegli enti che dovrebbero essere al corrente della complessita' ecologica dei problemi che tentano di risolvere, ma che fiutando l'arrivo di cospicui finanziamenti autorizzano in maniera scellerata ridicoli piani di abbattimento selettivo" e "Sopra ogni cosa, pero', dovremmo ricordare che, per quanto intelligenti e super partes, non possiamo considerarci deus ex machina e giocare all'allegro creatore decidendo chi puo' vivere e chi no dopo che siamo stati proprio noi a sottrarre il territorio alla Natura e a far si' che quelle vite nascessero proprio dove non vorremmo che fossero. Dovremmo tornare ad essere un po' piu' umili e rimuovere la maschera dell'arroganza e della presunzione che ci fa credere di poter modificare la vita (creando cani-topo, cuori umani nei maiali, ratti verdi, super-mucche, mais gigante, cotone ultrasoffice, pomodori fucsia, etc.) senza, poi, doverne subire le conseguenze. Agiamo sulle cause, prevenendole o eliminandole, solo allora (e senza comprenderne esattamente il come, per quanto difficile da accettare possa essere per una specie che si ritiene superiore persino alle leggi di Natura) avremo gli effetti sulle conseguenze che vogliamo evitare". Naturalmente nel caso specifico degli scoiattoli grigi beneficiari del regalo non sono associazioni venatorie ed armerie, semmai determinate altre cerchie, ma il concetto di base e' perfettamente condivisibile. |
20 ottobre 2015
Nel gennaio di
quest'anno l'Universita' di Genova ha pubblicato notizia
dell'erogazione
di altri 10.000 euro al Dott. Marsan per il suo lavoro di coordinamento
delle catture degli scoiattoli grigi nei parchi di Genova Nervi (28);
tale erogazione fa seguito a due precedenti tranche da 20.000 euro e da
15.000 euro e porta quindi salvo errori ad almeno 45.000 euro il
corrispettivo economico tratto dal Dott. Marsan per lo svolgimento
della sua opera.
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18 ottobre 2015
Riceviamo dal
responsabile della campagna LAV "Io sto con gli scoiattoli" e
volentieri pubblichiamo la precisazione che non c'e' mai stato alcun
accordo, almeno per quanto riguarda la LAV, rispetto a catture e
sterilizzazioni; l'associazione osserva inoltre che ha altresi'
pubblicato un comunicato stampa (27)
per invitare
i residenti e gli amministratori condominiali a non consentire
l'accesso degli incaricati del progetto U-SAVEREDS. Tocca
quindi
all'ENPA chiarire la portata degli "accordi presi" menzionati
testualmente nel suo comunicato stampa.
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18 ottobre 2015
La stampa umbra, e
in particolare il notiziario Perugia Today, hanno in questi
giorni
riportato l'informazione dell'avvio di una nuova fase del progetto di
eliminazione degli scoiattoli grigi residenti in quella regione (24) (25)
(26).
In dettaglio i responsabili del progetto hanno iniziato ad inviare lettere ai proprietari di aree verdi, giardini e similari per chiedere l'autorizzazione ad accedere nelle loro proprieta' private per posizionare le gabbie trappola per la cattura e successiva uccisione con il gas degli scoiattoli grigi. Nella circostanza l'ENPA ha emesso un comunicato stampa che da un lato apprezzabilmente invita i cittadini a rifiutarsi di collaborare, dall'altro pero' sposa almeno parzialmente l'ottica degli oppressori, dichiarando che gli scoiattoli grigi "naturalmente vanno tenuti sotto controllo" e che e' "necessaria" la loro sterilizzazione chirurgica o laddove possibile chimica. Suscita in effetti non poche perplessita' leggere lamentele dell'ENPA relative al mancato rispetto di accordi asseritamente presi tra ENPA, LAV e istituzioni per la cattura, la sterilizzazione e il rilascio sul territorio degli scoiattoli, quando tra l'altro dovrebbe essere ormai ben noto che operazioni del genere comportano una elevata mortalita' dei malcapitati animali. Di pochissimo rilievo infine l'articolo che ha ospitato le "ragioni" degli eradicatori, che ripetono le loro note tesi, non trascurando nemmeno di ricorrere ad un'affermazione evidentemente falsa che poi curiosamente viene da loro stessi smentita nel prosieguo del loro intervento. Ci riferiamo al passo che recita "Lo scoiattolo grigio e' un animale grazioso, che suscita empatia, di indole confidente e la sua presenza risulta molto gradevole. La sua introduzione in Inghilterra ha portato pero' all'estinzione lo scoiattolo rosso autoctono", a cui poco dopo fa seguito l'affermazione "Non rimuovere rapidamente una specie nota per essere invasiva porta inevitabilmente a successive misure di controllo protratte negli anni che determinano la soppressione di molti piu' animali e costi molto maggiori. Nel caso dello scoiattolo grigio questo e' molto evidente in Inghilterra dove, ogni anno, uccidono decine di migliaia di scoiattoli grigi al fine di proteggere le ultime aree in cui e' sopravvissuto lo scoiattolo rosso", affermazione che dimostra inequivocabilmente che in Inghilterra lo scoiattolo rosso estinto non e', ma tant'e' per alcuni la tentazione di dire una bugia pur di affermare le proprie posizioni deve essere proprio irresistibile... |
18 ottobre 2015
Il notiziario
irlandese Wexford People riporta l'ennesimo caso di apprezzabilissima
disobbedienza civile da parte di persone disposte ad ignorare i diktat
istituzionali per salvare creature innocenti (23).
Nella circostanza si e' trattato di tre persone che stavano
percorrendo con la loro barca un fiume, quando hanno avvistato un
piccolissimo animale che stava affannosamente nuotando in mezzo ai
flutti.
Avvicinatisi, hanno potuto constatare che si trattava di un piccolo scoiattolo grigio che, ormai quasi allo stremo delle forze, faticava a tenere la testa sopra l'acqua. Lo hanno quindi recuperato a bordo e messo in una scatola avvolto da un asciugamani, per poi riportarlo e liberarlo a terra dove ha potuto riprendersi dalla brutta avventura. Una volta che la cosa si e' risaputa sono arrivate anche alcune critiche da parte di persone evidentemente immerse nell'ottica del fascismo ambientalistico, alle quali il Sig. Coulter, la persona che ha effettuato il salvataggio, ha replicato che non poteva lasciare annegare e morire un animale in difficolta', che era convinto che fosse la cosa giusta da fare e che lo avrebbe rifatto anche il giorno dopo. Il nostro rispetto e la nostra ammirazione vanno quindi nell'occasione al Sig. Coulter, e non certo alle persone sempre pronte a schiacciare i piu' deboli. |
18 ottobre 2015
Il sito della
stazione televisiva americana News 10 ABC
(22) riporta il caso di un
cacciatore che ha sparato in direzione di uno
scoiattolo grigio, senza accorgersi pero' che sulla linea di
tiro c'era anche un altro cacciatore; lo scoiattolo e' stato mancato,
l'altro cacciatore no e ha riportato ferite non letali ad un occhio, al
torace e ad una spalla.
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18 ottobre 2015
L'Unione Europea
ha presentato alla World Trade Organization una lista di 37 specie di
cui vietare commercio, possesso e trasporto, lista che non
sorprendentemente include lo scoiattolo grigio. L'articolo
pubblicato dal Guardian (21)
riporta anche le critiche del mondo ambientalista, secondo cui molte
specie ritenute altamente dannose sono state omesse perche' di notevole
interesse commerciale, interesse che ovviamente prevale sui
valori che a parole le istituzioni dichiarano di volere
tutelare.
Si prevede l'approvazione finale da parte della World Trade Organization per il prossimo gennaio, e nell'articolo si citano varie altre specie che verosimilmente saranno oggetto delle prossime cacce alle streghe. Immancabili infine le espressioni di compiacimento del Dott. Genovesi, uno dei piu' tristemente noti strateghi delle uccisioni di scoiattoli grigi in Italia. |
18 ottobre 2015
Un articolo
pubblicato da "The Conversation" (20)
critica le modalità di utilizzo dei fondi spesi per la tutela della
biodiversita', e in particolare in sostanza sostiene che sarebbe molto
piu' efficiente indirizzare quei fondi verso paesi del terzo mondo piu'
ricchi di biodiversita' e al tempo stesso dove la biodiversita' e' piu'
minacciata dalla crescente industrializzazione e dalla deforestazione.
In particolare si cita il caso dello scoiattolo rosso osservando che lo stesso non e' minimamente a rischio di estinzione e anzi ampiamente diffuso in tutta Europa, e che quindi non sono giustificabili i milioni di sterline spesi in Gran Bretagna per la sua conservazione (la maggior parte dei quali sono purtroppo spesi per eliminare fisicamente gli scoiattoli grigi); a margine, viene anche citato il curioso aneddoto dei cinque scoiattoli rossi trasportati in elicottero nel 2012 su un'isola priva di scoiattoli grigi (dove peraltro non c'erano mai stati nemmeno quelli rossi, che quindi de facto erano cola' da considerarsi alloctoni...), e notato anche che tre individui del quintetto erano morti poco dopo, cosa del resto prevedibilissima alla luce delle preesistenti esperienze di trasferimento di nuclei di scoiattoli. |
18
ottobre 2015
Chi si occupa
degli eccidi di scoiattoli grigi normalmente avanza la giustificazione
di farlo perche' ha a cuore la tutela degli scoiattoli rossi.
In realta' a nostro avviso la motivazione principale, oltre a
quella
secondaria ma niente affatto trascurabile legata al lucro economico che
le operazioni di "controllo" procurano, e' legata alla presunzione
accademica di credere di sapere meglio di tutti come "devono"
funzionare le cose, e alla conseguente determinazione nell'imporre la
propria volonta' di decidere chi deve vivere, dove e in quali quantita'.
Un esempio illuminante si trova in un articolo pubblicato da Herald Scotland (19), che racconta la storia di una persona abituata da anni a nutrire una colonia di scoiattoli rossi che vive nella sua zona. Un'opera meritoria per i "protettori" degli scoiattoli rossi, si supporrebbe. Ebbene, i gruppi e le istituzioni che compongono il progetto Saving Scotland's Red Squirrels hanno invece diffidato l'uomo dal continuare a nutrire gli scoiattoli rossi. Il motivo? Sono "troppi" in quell'area, secondo il loro insindacabile giudizio, e quindi se non fossero nutriti e soffrissero invece i morsi della fame sarebbero invogliati a disperdersi altrove... |
24 maggio 2015
Proseguono le
segnalazioni di atti di disobbedienza civile da parte di cittadini
inglesi che violano consapevolmente e apertamente la legge per aiutare
scoiattoli grigi in difficolta', e rendono pubbliche le loro
azioni ai media.
Come noto infatti in Gran Bretagna gli scoiattoli grigi sono considerati una specie invasiva ed e' fatto assoluto divieto di rilasciare scoiattoli in liberta' a chi ne fosse venuto per qualsiasi motivo in possesso anche occasionale, il che normalmente significa doverli consegnare alle istituzioni per la loro uccisione. Essendo una legge crudele ed ingiusta e' anche probabilmente una fra le leggi piu' violate, e in particolare il Daily News ha recentemente pubblicato un paio di articoli (17) (18). Il primo menziona il caso di una famiglia che ha trovato due scoiattolini orfani in giardino e si e' preso cura di loro, che ora trascorrono un'esistenza serena spostandosi liberamente tra l'interno della casa e il giardino (e quindi l'ambiente esterno) al di fuori di essa. Il secondo invece racconta il caso di uno scoiattolo rimasto incastrato (e sanguinante) con i denti nella struttura metallica di un alimentatore per uccelli, da cui non riusciva a liberarsi. Lo scoiattolo e' stato portato in un centro di assistenza per animali selvatici, dove una veterinaria lo ha sottoposto ad anestesia e, come illustrato nel video presente sul sito del giornale, e' riuscita con non poche difficolta' a liberare la bocca dello scoiattolo che per fortuna non aveva riportato lesioni durevoli, e trascorsa qualche ora per dargli tempo di riprendersi lo ha poi rilasciato in liberta'. Raccomandiamo assolutamente la visione del video, soprattutto per constatare la genuina espressione di gioia della veterinaria e della sua assistente quando sono riuscite a liberare i denti dello scoiattolo e di fatto quindi a dargli una nuova possibilita' di vita. Questa e' la differenza tra chi rispetta e cura la vita e coloro che invece dalle loro cattedre universitarie o dalle loro poltrone ministeriali od assessorili ne dispongono con spregevole leggerezza. |
24 maggio 2015
Ci e' stato
segnalato l'interessante caso dei nandu', uccelli simili agli struzzi
tipici delle pampas sudamericane, una cui piccola popolazione e' ora
presente nello stato tedesco del Mecklenburg; i nandu' sono
infatti stati di recente oggetto di un articolo dell'agenzia di stampa
tedesca DPA (15) e di un servizio
video dello Spiegel (16), la nota
rivista settimanale.
Una decina di anni fa alcuni esemplari erano fuggiti da un allevamento in quella regione e si erano riprodotti e ben adattati all'ambiente fino a costituire un nucleo stabilizzatosi sui 120-150 individui. Esattamente come nel caso degli scoiattoli grigi anche i nandu' in quanto alloctoni sono detestati da ambientalisti prigionieri della loro obsoleta concezione statica della natura, e esattamente come nel caso degli scoiattoli grigi anche i nandu' vengono accusati di "rubare le risorse" alle specie autoctone e di causare danni all'agricoltura. La notevole differenza e' che in quella regione i nandu' vivono tranquillamente in liberta' la loro vita, non possono essere cacciati e il locale ministero dell'ambiente dice che questo non e' un problema, e che anche gli agricoltori hanno bisogno di capire che anche specie esotiche possono vivere in pace in Germania. |
3 maggio 2015
L'Independent ha
pubblicato un lungo e dettagliato articolo (14)
firmato da Fred Pearce, noto divulgatore scientifico che
scrive
tra gli altri per la rivista New Scientist e per i
giornali Daily
Telegraph, The Guardian, The Independent, e Times Higher Education.
L'autore denuncia esplicitamente
la "xenofobia verde" contro animali e piante alloctoni, e sostiene che
i nostri sistemi ecologici sono aiutati e non danneggiati dalle specie
aliene.
L'articolo e' estremamente lungo e, per chi conosce l'inglese, rappresenta una lettura certamente consigliabile; ne sintetizziamo solo alcuni passi: - il British National Party, partito xenofobo di estrema destra, ha fatto una rara puntata in campo ecologista per sostenere la lotta alle specie aliene, definite come immigrati clandestini; - alcune delle specie animali e vegetali piu' amate in Gran Bretagna sono di origine alloctona, come i conigli; - spesso ce la prendiamo con piante straniere come la fallopia japonica che pero' alla fin fine non sono piu' infestanti di altre assolutamente native come la felce o l'edera; - facciamo una strana guerra allo scoiattolo grigio che predilige i boschi di latifoglie, mentre il nostrano scoiattolo rosso preferisce i boschi di conifere, e comunque il mammifero che fa piu' danni e' il cervo, inglese al cento per cento; - la maggior parte dei problemi creati dalle specie aliene sono ingigantiti, mentre di solito gli alieni sono cittadini modello, impollinano i raccolti, spargono i semi, controllano i predatori e forniscono cibo e habitat per le specie native; - di solito i problemi accadono in ambienti che abbiamo gia' ampiamente danneggiato, e spesso l'insediamento di specie aliene e' la chiave per il loro recupero; - se alle volte le specie aliene hanno dei boom demografici dovuti alla mancanza di nemici naturali, questi di solito sono di breve durata, e si cita il caso della "alga killer" della cui espansione nel Mediterraneo tanto si parlava sui giornali una ventina di anni fa, e che pero' ora e' quasi scomparsa, nel silenzio della stampa e anche in quello dei ricercatori; - non esistono evidenze serie che le specie aliene danneggino la biodiversita' e che causino estinzioni di massa di specie native. Si cita l'esempio di un'agenzia governativa inglese che afferma che le specie aliene hanno causato il 40% delle estinzioni di specie animali negli ultimi 400 anni, e che interrogata sul punto ha rinviato ad una convenzione sulla biodiversita' che a sua volta faceva riferimento ad una ricerca di un ecologista che pero' ha affermato di essere stato malinteso; - dovunque le specie aliene hanno preso piede, la biodiversita' e' aumentata. Il Nuovo Mondo e' stato invaso da innumerevoli specie aliene dopo l'arrivo degli europei, e oggi vanta molte piu' specie di uccelli e di mammiferi di prima; le 2.300 specie aliene censite in Gran Bretagna non hanno causato nessuna estinzione nota, e ora c'e' molta piu' biodiversita' di quanta ce ne sia mai stata; - non solo le specie aliene sono assai meno dannose di quanto vengano dipinte, ma molto spesso sono anzi salvatrici degli ecosistemi; si cita il caso di Porto Rico, dove l'agricoltura aveva quasi del tutto eliminato le foreste, e la successiva massiccia erosione del suolo aveva portato molte specie vicine all'estinzione. Poi il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli e lo spostamento delle persone nelle citta' aveva lasciato nuovi spazi alle foreste, ma non agli alberi nativi, incapaci di adattarsi al suolo secco ed infertile lasciato dagli agricoltori. A crescere e moltiplicarsi erano invece stati alberi ornamentali e da frutto portati dai colonizzatori europei, come il mango, il pompelmo, l'avocado e il liodendro africano. Gli ambientalisti erano inorriditi, ma senza questi alieni Porto Rico sarebbe rimasto un deserto arido, e gli alberi alieni ospitano uccelli che trasportano i semi anche delle specie native, che si stanno ora unendo al recupero ambientale; - gli ambientalisti classici hanno dei concetti base della natura che sono sbagliati. Tradizionalmente pensiamo alla vita sulla Terra come costituita da ecosistemi complessi e strettamente collegati come le foreste pluviali o le barriere coralline che sarebbero incontaminate, perfette e stabili macchine biologiche, in cui ogni specie si e' evoluta per occupare una nicchia unica. Ma una nuova generazione di ecologisti dice che gli ecosistemi non sono cosi'. Anche apparentemente incontaminate foreste pluviali contengono un mix di specie in continua evoluzione. Come dice l'ecologista statunitense Daniel Botkin: "Dovunque cerchiamo di trovare costanza, scopriamo cambiamento. La natura indisturbata non e' costante in forma, struttura o proporzione, ma cambia in ogni grado del tempo e dello spazio". La natura, in altre parole, e' dinamica e si autoregola andando avanti. E se la stabilita' ecologica e' un'illusione, allora lo e' anche l'idea di un club ristretto di specie autoctone. Dobbiamo celebrare e coltivare il dinamismo. E questo significa abbracciare gli alieni. |
3 maggio 2015
Il giornale
Liverpool Echo ha riportato di recente una notizia (13)
che puo' essere presa ad esempio della campagna di istigazione all'odio
e alla diffidenza verso gli scoiattoli grigi. L'articolo
infatti si intitola "Gli scoiattoli grigi possono trasmettere la
malattia di Lyme agli umani", e riporta i risultati di una ricerca
secondo cui gli scoiattoli grigi possono essere vettori dei batteri
responsabili di tale malattia, che vengono loro trasmessi dalle zecche.
In realta' l'articolo dice anche che negli scoiattoli grigi
l'infezione tende a non essere permanente, a differenza di altri
roditori, e aggiunge che non si puo' dire se la presenza di scoiattoli
grigi porta ad un aumento o ad un decremento del numero di zecche
infette in una determinata area, e gia' questo sarebbe abbondante
materia di riflessione, ma il punto e' che in sostanza l'esito della
ricerca si concretizza nella scoperta dell'acqua calda: non serve
infatti particolare talento investigativo per verificare che vettori
della malattia possono essere roditori, caprioli, cervi,
volpi, lepri, procioni, opossum, ricci, bovini, ovini, equini, cani,
uccelli e chi piu' ne ha piu' ne metta, e non si capisce quindi perche'
gli scoiattoli ne debbano essere immuni, ne' perche' solo a loro sia
dedicato il titolo di un giornale.
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3 maggio 2015
Come noto una
parte non irrilevante dei cospicui finanziamenti del progetto di
eliminazione degli scoiattoli grigi e' stata dedicata all'opera di
propaganda, per convincere il pubblico dei presunti pregi di un'azione
che invece e' eticamente inaccettabile e finalizzata sostanzialmente a
compiacere (anche economicamente) determinate caste in buoni rapporti
con il potere.
Nella sola Liguria la spesa per il lavoro di "comunicazione" salvo errori ha superato i 50.000 euro, di cui 30.833 inizialmente accordati dal Ministero dell'Ambiente, e altri 19.609 poi erogati dalla Regione; non sorprende quindi che molte persone abbiano convinzioni errate, frutto di un'informazione incompleta e tendenziosa. Sorprende pero' che tra le persone e i gruppi evidentemente disinformati, che a loro volta diffondono informazioni infondate, ci siano anche sezioni di associazioni dalle quali ci si attenderebbe invece maggiore attenzione. E' il caso della Lav di Bergamo, che sulla sua pagina Facebook contesta giustamente un'ordinanza mirata all'uccisione delle nutrie, ma nel farlo scrive "La caccia ha dimostrato di non essere una soluzione. Ora bisogna provare altre strade, come la sterilizzazione chimica. La violenza non e' mai la soluzione" e subito dopo "Questa soluzione e' stata provata con successo in Liguria sugli scoiattoli grigi. Meglio le pillole (che non siano nocive per altre specie ovviamente) che il piombo". In Liguria gli scoiattoli non hanno visto pillole ma gabbie trappola e bisturi chirurgici, e quanto al "successo" dell'operazione rimandiamo alle foto degli scoiattoli trovati morti per strada con i punti di sutura ancora ben visibili. |
11 aprile 2015
In data 1 aprile
2015 l'emittente televisiva Telecity Genova nel suo telegiornale serale
ha dato ampio spazio al caso dell'eradicazione degli scoiattoli grigi
del parco di Genova Nervi, e in questa occasione si e' avuto il piacere
di ascoltare le ragioni in difesa degli scoiattoli, anche se
ormai
e' da considerarsi una difesa solo "in memoria" dato che purtroppo
l'eradicazione
e' stata completata. Ringraziamo quindi Telecity Genova e la
giornalista autrice del servizio, che e' visibile a questo link,
a partire dal minuto 21.10: http://www.ustream.tv/recorded/60618944
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11 aprile 2015
Si e' svolto
l'evento conclusivo del progetto Life rossoscoiattolo, al termine del
quale i "generali" del progetto hanno ritenuto di emettere il loro
bollettino di guerra per celebrare le loro discutibili vittorie,
vantando proprio come i militari territori riconquistati e nemici
eliminati (pardon, rimossi o controllati, come da abituale uso
cosmetico delle parole), in linea del resto con le
loro convinzioni di essere i prodi difensori
dell'ambiente dagli alieni invasori.
Tralasciando tali aspetti che si potrebbero definire folcloristici se non si riferissero all'uccisione di migliaia di animali, due sono i punti che possono essere di interesse per chi invece cerca di difendere la loro vita: il primo punto e' l'affermazione che anche dopo il termine del progetto proseguiranno le "azioni di contrasto alla diffusione dello scoiattolo grigio", ossia catture e uccisioni; il secondo punto, riferito alla Lombardia ma che in realta' interessa anche l'Umbria, e' l'affermazione secondo cui "e' stato attivato un tavolo di lavoro con diversi stakeholder (provincia, associazioni ambientaliste e animaliste) per discutere la possibilita' di avviare un progetto di sterilizzazione degli scoiattoli grigi presenti in un parco pubblico, in una situazione simile a Genova Nervi". Molto probabilmente il parco interessato sara' quello di Legnano; e' bene quindi che gli attivisti locali cosi' come quelli umbri siano ben consci che le proposte di sterilizzazione sono avanzate solo per ammorbidire la resistenza degli attivisti, ma tali operazioni si tradurrebbero comunque in un massacro, tanto che in letteratura scientifica le operazioni di trasferimento di colonie di scoiattoli si considerano un successo quando ad un anno di distanza la sopravvivenza degli scoiattoli interessati e' del 50% (e questo senza il rischio addizionale dell'operazione chirurgica), il che per converso significa che causare la morte della meta' di essi e' considerato perfettamente accettabile. Per troppi scoiattoli il risultato sarebbe insomma quello gia' constatato a Genova ed illustrato sotto. |
22 marzo 2015
Il ministro
dell'ambiente ha confermato che l'Italia ha pagato i primi 40 milioni
di euro relativi alla durissima sanzione inflittaci dall'Unione Europea
per le nostre inadempienze in campo ambientale, e segnatamente per la
gestione dei rifiuti (12).
Chissa' se la cosa fara' fischiare le orecchie a quanti, succedutisi nelle cariche di ministro dell'ambiente o di assessore regionale all'ambiente, parlavano di ipotetiche pesanti sanzioni per il caso degli scoiattoli grigi, senza occuparsi a sufficienza di problemi assai piu' reali e che appunto si sono tradotti in onerosissime sanzioni assolutamente vere, concretizzatesi qui ed ora, non esistenti solo in scenari fantasiosi e lontani nel tempo. Se la Liguria puo' essere presa ad esempio, sembra peraltro che queste evidenze di dubbia capacita' gestionale non abbiano conseguenze negative per chi ne porta la responsabilita' politica, anzi: infatti lo spezzino Andrea Orlando, gia' ministro dell'ambiente nel 2013-2014, e' poi approdato alla piu' prestigiosa poltrona di ministro della giustizia, mentre la genovese Renata Briano, assessore regionale all'ambiente nel 2010-2014, e' stata premiata dagli elettori ed e' approdata ad una poltrona al parlamento europeo, dove tra l'altro e' membro sostituto della commissione per l'ambiente, quella insomma che ha verificato le inadempienze di cui anche lei e' politicamente responsabile... |
22 marzo 2015
Il giorno 11
marzo
attivisti della sede perugina della Lav si sono recati a sorpresa
presso la sede locale del Club Alpino Italiano per informare i soci di
quell'associazione dell'uso che verra' fatto delle loro eventuali
segnalazioni di avvistamenti di scoiattoli grigi; le segnalazioni
infatti serviranno a meglio indirizzare gli sforzi di catture e
uccisioni programmate nel perugino.
Salutiamo con favore questa iniziativa della Lav perugina e, senza minimamente voler sembrare maoisti, auspichiamo che cento fiori come questo sboccino, e che dovunque si esercita la violenza dell'uomo sui piu' deboli si levino voci per cercare di contrastarla. |
11 marzo 2015
L'opera di
eliminazione degli scoiattoli grigi dai parchi di Genova
Nervi puo' ormai dirsi sostanzialmente conclusa, ma questo non ferma la
determinazione quasi militare dei ricercatori incaricati della "pulizia
etnica". Nella giornata di ieri infatti un'attivista che si
trovava sulle alture di Sant'Ilario ha notato la presenza di un
automezzo del dipartimento incaricato delle catture, con a bordo in
bella vista delle gabbie oltre verosimilmente ad altro materiale non
visibile in quanto nel vano bagagli. Pare quindi probabile
che
siano in corso i rastrellamenti anche nelle "aree circostanti" i
parchi, termine che naturalmente ognuno interpreta come vuole.
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11 marzo 2015
Una gentile
lettrice ci ha fatto pervenire diverse foto scattate a Legnano e
relative a scoiattoli con il pelo diradato, quelli insomma che
secondo un articolo pubblicato di recente
rappresenterebbero una
minaccia "decisamente importante sia
da un punto di vista sociale che biologico".
Abbiamo sottoposto le foto ad alcuni veterinari per avere un parere tecnico, e tutti hanno correttamente premesso che per una diagnosi precisa non e' certo sufficiente qualche foto e sarebbe invece necessario visitare il paziente (vivo; l'idea praticata dalle istituzioni di uccidere un malato per poi stabilire da cosa e' affetto non pare appartenere ai canoni normali della professione medica...). Cio' detto, e altresi' premesso che patologie cutanee diverse possono avere sintomi simili, l'opinione prevalente che abbiamo raccolto e' che si tratti di qualche forma di micosi, insomma di un problema magari noioso ma che certo non giustifica la diffusione di allarmismi di alcun tipo tra la popolazione. |
10 marzo 2015
Il sito dedicato
al progetto di eliminazione fisica degli scoiattoli grigi informa di
avere sperimentato degli alimentatori selettivi, che avrebbero dovuto
consentire l'accesso solo agli scoiattoli rossi ma non a quelli grigi (10).
L'esperimento (che si suppone sia stato effettuato spendendo
fondi pubblici) si e' dichiaratamente risolto in un fallimento totale,
e gli scoiattoli grigi hanno mostrato di riuscire a servirsi degli
alimentatori esattamente come i loro cugini rossi.
Nel frattempo pare che in Scozia vengano usati da gruppi dotati di minore pedigree scientifico degli alimentatori selettivi di tipo diverso che sembrerebbero pero' avere maggiore efficacia, almeno a quanto si legge in un articolo pubblicato dalla BBC (11) e corredato da un breve filmato. Sarebbe pero' un grossolano errore dedurre che i volonterosi scozzesi siano piu' astuti dei ricercatori nostrani che al contrario in questi anni hanno mostrato di possedere innegabili talenti, infatti hanno convinto le istituzioni che e' necessario intervenire per salvare dall'estinzione una specie che pero' non e' affatto classificata come a rischio di estinzione, le hanno convinte ad erogare finanziamenti multimilionari di cui loro stessi finiscono per essere almeno in parte direttamente beneficiari, e infine le hanno convinte che per salvare la specie "in pericolo" e' necessario sterminarne completamente un'altra, i cui numeri sono pero' tali da rendere impossibile l'opera, che percio' richiedera' di essere rinnovata e proseguita all'infinito con sempre nuovi flussi di finanziamenti. Non sembra insomma l'opera di persone sprovvedute. |
10 marzo 2015
Il sito
umbrialeft.it (9) ha
pubblicato una lettera aperta
indirizzata dalla sede di Perugia della LAV ai soci della sede pure di
Perugia del CAI (Club Alpino Italiano). Pare infatti che il
CAI perugino abbia avuto la brillante idea di invitare i suoi soci
escursionisti ad inviare agli acchiappascoiattoli segnalazioni di
avvistamenti di scoiattoli grigi nei boschi dell'Umbria, segnalazioni
che ovviamente sarebbero propedeutiche alle successive catture ed
uccisioni. Si ignora se il prossimo passo sara' quello di
invitare i propri soci a portare con se' nelle escursioni una
bomboletta di vernice gialla con cui spruzzare la pelliccia degli
scoiattoli avvistati.
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8 marzo 2015
Il sito dedicato
al progetto di eliminazione fisica degli scoiattoli grigi informa che
il 26 marzo 2015 alla sala conferenze palazzo Pirelli, presso la
Regione Lombardia in Via Fabio Filzi a Milano, si terra' un convegno
intitolato “Specie invasive: una nuova sfida per l’Europa. La
conservazione dello scoiattolo come caso emblematico” (8).
Il convegno avra' inizio alle ore 9 e nel corso
dello stesso
saranno presentati i risultati del progetto LIFE Rossoscoiattolo; al
momento non si sa se verranno forniti i numeri di scoiattoli grigi
ammazzati in Piemonte e Lombardia, ne' di quanti siano sopravvissuti in
Liguria a catture, sterilizzazioni e trasferimenti forzosi. Per
quest'ultimo caso una valutazione ragionevolmente attendibile potrebbe
essere fatta solo a fronte di un censimento nell'area di rilascio, ma
far conoscere i veri dati di mortalita' connessi ad un'operazione
presentata come rispettosa del benessere animale non e' certo
interesse di chi comunque aveva l'obiettivo di eliminare gli
scoiattoli, e dunque un censimento del genere per quanto a noi noto non
e' stato fatto. Certo l'impressione soggettiva e' che gli
scoiattoli sopravvissuti e presenti nell'area di rilascio siano una
frazione assai ridotta rispetto a quelli catturati nei parchi di Genova
Nervi.
Si auspica che associazioni, gruppi e attivisti colgano l'occasione per contestare l'operato di politici e ricercatori responsabili di un progetto eticamente inaccettabile, che in gran parte presenzieranno al convegno. |
8 marzo 2015
La Regione Umbria
ha pubblicato un'interessante mappa dei rilevamenti di questa o quella
specie faunistica sul suo territorio (6).
Se si seleziona la specie "Sciurus carolinensis" e si clicca sul quadratino corrispondente alla citta' di Perugia e' possibile visualizzare l'elenco dei rilevamenti in tale area, da dove si puo' notare che nel biennio 2011-2012 circa 50 scoiattoli grigi sono stati catturati dal Dott. Paoloni, e per quanto da noi ipotizzabile dovrebbe trattarsi degli individui intrappolati e poi uccisi con il gas nell'ambito del progetto a suo tempo avviato dalla Provincia di Perugia in collaborazione con la locale Universita', progetto che era poi stato sospeso nel 2012 a fronte delle proteste popolari. L'Universita' di
Perugia ha pubblicato sul suo sito il curriculum in PDF del Dott.
Paoloni (7), comprensivo del suo
recapito e-mail, che potrebbe quindi essere utilizzato da chi volesse
esprimere civilmente
il proprio disappunto e dissenso per lo svolgimento di tali attivita'.
Ricordiamo con l'occasione che in Umbria e' in fase di avvio
un nuovo progetto cofinanziato dall'Unione Europea e mirato ad
eliminare almeno l'80% della popolazione umbra di scoiattoli grigi.
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21 febbraio 2015
Il notiziario "La
Provincia di Cremona.it" informa del ritrovamento di uno scoiattolo
rosso morto (5),
e non manca di osservare che si tratterebbe di specie autoctona
minacciata dallo scoiattolo grigio. In coda all'articolo
pero' si
legge che il corpo del poveretto presentava "ferite che possono fare
pensare all’investimento di un’automobile", ma il redattore non trae la
conclusione ovvia su quale sia la specie la cui presenza invadente
effettivamente minaccia gli scoiattoli rossi, e non solo loro...
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12 gennaio 2015
Commentando i
tragici fatti di sangue verificatisi nei giorni scorsi nella capitale
francese il Papa ha dichiarato che gli stessi nascono da "una
cultura che rigetta l'altro"; chissa' se in quel preciso momento sono
fischiate le orecchie ai biologi estremisti che farneticano di alieni
invasori e dipingono scoiattoli grigi che arrivano sui dischi volanti...
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11 gennaio 2015
Prosegue l'opera
di "terrorismo informativo" da parte degli
acchiappascoiattoli, mirata a suscitare diffidenza o addirittura paura
nei confronti degli scoiattoli grigi; questa volta nel mirino sono
finiti gli scoiattoli del parco di Legnano, certamente non per caso
dato che e' in corso il loro censimento, preliminare alle operazioni di
cattura ed eliminazione. Si legge infatti su Legnano News (4)
che l'ASL1 milanese in collaborazione con il Dott. Bertolino
dell'Universita' di Torino avrebbe avvistato alcuni individui con il
pelo diradato in alcune zone e non meglio precisate lesioni sul muso e
dietro le orecchie, anche se poi la stessa ASL deve riconoscere che
"tutti i soggetti visti sono in buone condizioni di nutrizione e senza
segni di abbattimento o sofferenza". Tanto e' bastato pero'
per
dare il via libera ad alcune catture ed uccisioni, naturalmente a scopo
di studio e comunque per il bene dell'umanita', per la quale gli
scoiattoli grigi rappresentano una minaccia "decisamente importante sia
da un punto di vista sociale che biologico", almeno secondo l'articolo;
si ignora cosa ne pensino i cittadini di Legnano, che interagiscono con
gli scoiattoli da anni senza mai avere riportato importanti danni
sociali o biologici...
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6 gennaio 2015
La stampa inglese
(3) riporta notizia di un
piano quinquennale
predisposto dal governo, di cui e' prevista l'applicazione gia' entro
il mese corrente, che prevede finanziamenti di svariati milioni di
sterline per i proprietari terrieri che accetteranno di uccidere gli
scoiattoli grigi presenti nelle loro terre. Chi rifiutera'
perdera' invece il diritto a ricevere eventuali contributi nazionali ed
europei di cui altrimenti avrebbe potuto godere.
Il governo prevede che l'applicazione del piano portera' all'uccisione di alcune decine di migliaia di scoiattoli all'anno, e precisa che gli scoiattoli grigi, stimati in cinque milioni di individui, arrecherebbero danni per 10 milioni di sterline all'anno alle foreste inglesi. Ora, chiunque da bambino abbia avuto anche solo una minima dimestichezza con l'uso del pallottoliere potrebbe facilmente (e secondo noi erroneamente) concludere che dal punto di vista economico il piano non ha senso e deve essere stato redatto da un imbecille. Ammettiamo infatti che "alcune decine di migliaia di scoiattoli all'anno" voglia dire al piu' 99.999 scoiattoli all'anno, altrimenti si suppone che avrebbero parlato di un centinaio di migliaia o piu' e non di decine di migliaia, e per praticita' arrotondiamo 99.999 a 100.000. Ora si da' il caso che 100.000 scoiattoli rappresentino il 2% della popolazione dichiaratamente stimata in 5 milioni di individui. Pare quindi ragionevole pensare che il presunto danno arrecato si ridurrebbe piu' o meno nella stessa misura, e il 2% di 10 milioni di sterline all'anno significa che ogni anno si eviterebbero danni per 200.000 sterline. Gli anni sono 5, e quindi al termine del piano quinquennale si sarebbero evitati danni per un milione di sterline; a fronte di questo presunto "risparmio" pero' si saranno spesi svariati milioni di sterline. E' sufficiente questo per concludere che il piano e' stato redatto da un imbecille? A nostro avviso no, perche' non ci stanchiamo mai di ricordare che quello che e' un costo per qualcuno e' un ricavo per qualcun altro, e anche in questo caso come in Italia i costi di queste operazioni insensate e crudeli saranno pubblici, a carico dei contribuenti, mentre i profitti saranno spesso assolutamente privati. Non ci sono imbecilli che predispongono questi piani, semmai persone fin troppo scaltre. |
1 gennaio 2015
L'ISPRA (Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato sul
suo sito un articolo (2)
sul cosiddetto progetto U-SAVEREDS (che sarebbe piu' sincero chiamare
U-KILLGREYS) che illustra abbastanza chiaramente tanto il destino di
morte che attende gli scoiattoli grigi in Umbria (ma anche molti di
quelli rossi!) quanto lo sforzo di propaganda e di lavaggio del
cervello che verra' svolto per convincere la popolazione che questo
sterminio e' cosa buona e giusta.
Si legge infatti: "L’obiettivo del Progetto sara' perseguito tramite azioni di rimozione dello scoiattolo grigio e di restocking delle popolazioni di scoiattolo rosso, nonche' tramite la realizzazione e implementazione di un Piano di Informazione e Comunicazione che consenta il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholders. L’informazione, la comunicazione e l’incremento di consapevolezza nell’opinione pubblica hanno infatti un ruolo chiave nella formazione di pensieri e comportamenti corretti nei confronti delle specie alloctone e, piu' in generale, nei confronti dei temi di conservazione della biodiversita' ". Sulla "rimozione" dello scoiattolo grigio non e' il caso di aggiungere molto, essendo noto che nel loro vocabolario rimozione e' l'eufemismo da utilizzare al posto della parola "uccisione", che potrebbe risultare poco gradita; piu' interessante e' il "restocking" degli scoiattoli rossi, che tradotto in lingua volgare significa che verranno sballottati di qua e di la', a seconda di dove l'esperto di turno riterra' sia meglio che siano collocati per aumentarne la consistenza, e pazienza se come noto l'operazione costera' piu' di qualche vita. Il tocco da maestro e' pero' il Piano di Informazione e Comunicazione (tutto in maiuscolo, deve essere una cosa seria!) con cui l'ISPRA si propone di indottrinarci e di dirci non solo cosa fare ma anche cosa pensare; George Orwell nel Grande Fratello non avrebbe potuto immaginare di meglio. Si intende poi che il meccanismo di "formazione di pensieri corretti" presuppone che ci sia qualcuno a monte che giudica appunto cosa e' corretto e cosa no, e si intende che questo qualcuno non e' la collettivita' attraverso i normali procedimenti democratici di discussione e valutazione, ma e' il sacerdote-scienziato di turno di cui noi facciamo volentieri a meno. |
1 gennaio 2015
L'edizione
imperiese del quotidiano La Stampa ha pubblicato un articolo (1)
relativo al "problema" degli scoiattoli grigi, il cui contenuto e'
stato
evidentemente determinato dalle informazioni
fornite
dall'interlocutore, ossia il dottor Marsan dell'Universita' di Genova.
Sebbene i lettori abituali di questo sito siano gia' informati e sappiano quindi che peso dare alle tesi esposte nell'articolo, per eventuali persone che si stiano accostando ora a questo tema val la pena di ricordare che e' alquanto azzardato sostenere che lo scoiattolo grigio stia invadendo neanche troppo lentamente i nostri boschi portando entro qualche anno alla probabile estinzione dello scoiattolo rosso. Per quanto concerne infatti la velocita' media di espansione, in Gran Bretagna e' risultata di circa 18 kmq all'anno (Okuba et al., 1989), mentre un recente studio sulla popolazione di scoiattoli grigi nel perugino ha evidenziato una velocita' di spostamento di... 290 metri (metri) all'anno (Signorile et al., 2013). Parlare di probabile estinzione dello scoiattolo rosso entro qualche anno e' pertanto totalmente privo di senso, a meno di non assegnare alla locuzione "qualche anno" un significato esteso ad alcune migliaia di anni. In realta' e' comunque ingiustificato parlare di probabile estinzione dello scoiattolo rosso, dato che gli habitat delle due specie si sovrappongono solo parzialmente. Per la cronaca, lo scoiattolo rosso non e' considerato a rischio di estinzione dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, non e' considerato a rischio dall'Unione Europea nella sua Direttiva Habitat, non e' elencato tra le specie a rischio nemmeno a livello italiano dal Ministero dell'Ambiente. Che poi il Ministero finanzi progetti per salvare dal rischio di estinzione chi non e' a rischio secondo i suoi stessi documenti fa parte della inesauribile creativita' italica nello spendere i soldi dei contribuenti. Nell'articolo il dottor Marsan si lamenta di quello che definisce ottuso animalismo, e subito dopo dice che "oggi e' senz'altro troppo tardi" per liberarsi degli scoiattoli grigi. Viene da chiedersi chi e' ottuso allora, l'animalismo o chi spende soldi pubblici per un obiettivo che dichiaratamente non si puo' raggiungere? L'articolo afferma anche che gli scoiattoli grigi sono portatori sani di un virus che uccide i nostri scoiattoli, ma sarebbe bastato al giornalista un minimo sforzo di verifica per constatare che il menzionato virus in Italia non c'e' e non c'e' mai stato. Infine, parlando di potenziali conflitti di interessi nel discutere questi temi, pare corretto precisare che il dottor Marsan e' portatore di interessi economici, dato che ha ricevuto incarichi per complessivi 35.000 euro per coordinare le catture degli scoiattoli grigi dei parchi di Genova Nervi e svolgere altri lavori correlati al progetto, mentre chi cura questo sito e' portatore di interessi etici, dato che e' un appartenente all'ottuso animalismo che non ritiene che l'uomo abbia il diritto di uccidere chi gli pare per costruirsi un modellino di ambiente naturale (?) che lo soddisfi e da tenere sotto una campana di vetro, per evitare cambiamenti allo stesso. |
1 gennaio 2015
Il 2014 si e'
chiuso con la segnalazione nel pomeriggio del 31 dicembre di un altro
scoiattolo morto, avvistato in mezzo alla strada nel quartiere di
Albaro, non lontano dal parco dove vengono (venivano?) ricollocati gli
scoiattoli precedentemente catturati a Nervi e sterilizzati.
Quando siamo arrivati il corpo non c'era piu', sicche' non
siamo in grado di fornire altri dettagli, se non per aggiungere che
secondo la persona che l'aveva visto e' probabile che sia stato
investito da un'automobile.
E' appena il caso di ricordare che scoiattoli traumatizzati da cattura e intervento chirurgico e buttati in un ambiente a loro ignoto spesso si trovano disorientati e si disperdono alla ricerca di un ambiente a loro gradito, con esiti che possono essere come quello capitato allo sfortunato scoiattolo sopra citato. |
(1)
Articolo su La Stampa
(2) Articolo sul sito dell'ISPRA (3) Articolo su The Telegraph (4) Articolo su Legnano News (5) Articolo su La Provincia di Cremona.it (6) Regione Umbria - mappa osservatorio faunistico (7) Universita' di Perugia - curriculum Dott. Paoloni (8) Programma del convegno del 26 marzo a Milano sulle specie invasive (9) Articolo sul sito umbrialeft.it (10) Articolo su rossoscoiattolo.eu (11) Articolo sul sito della BBC (12) Articolo sul sito dell'Ansa (13) Articolo sul Liverpool Echo (14) Articolo sull'Independent (15) Articolo dell'agenzia di stampa DPA (16) Servizio video dello Spiegel (17) Articolo sul Daily News (18) Articolo sul Daily News (19) Articolo su Herald Scotland (20) Articolo su The Conversation (21) Articolo su The Guardian (22) Articolo su News 10 ABC (23) Articolo su Wexford People (24) Articolo su Perugia Today (25) Articolo su Perugia Today (26) Articolo su Perugia Today (27) Comunicato stampa della LAV (28) Sito dell'Università di Genova (29) Articolo su Villaggio Globale (30) Comunicato sul sito dei Radicali Italiani (31) Articolo su Perugia Today (32) Interrogazione alla presidenza del consiglio regionale umbro (33) Articolo sul sito dell'Ansa (34) Articolo sul sito della BBC (35) Articolo su Limerick Leader (36) Articolo sul sito della BBC (37) Articolo sul sito dell'ICSRS (38) Articolo sul sito di "La voce del territorio umbro" (39) Articolo sull'Italian Journal of Mammalogy (40) Articolo sull'Economist (41) Documentazione della Convenzione di Berna (42) Ordinanza cautelare del TAR di Brescia Gennaio 2016
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