Creating CSS Menus Css3Menu.com


ScoiattoloGrigio.org
Il danno agli alberi

Gli scoiattoli grigi sono accusati di danneggiare foreste e coltivazioni; anche qui occorre essere chiari: non esistono animali che si nutrano di aria, tutti gli animali si nutrono di altri animali o vegetali, e quindi l'accusa di danneggiare questa o quella specie animale o vegetale e' sempre buona per organizzare il linciaggio dell'animale destinato ad essere la vittima di turno dei deliri di onnipotenza dell'uomo.

Come detto, in Gran Bretagna lo scoiattolo rosso e' stato massacrato su larga scala appunto con l'accusa di danneggiare foreste e coltivazioni.  Ora ad essere massacrato e' lo scoiattolo grigio, e grottescamente si dice che cio' viene fatto con lo scopo di tutelare quello rosso, quando il comportamento passato evidenzia chiaramente che alle istituzioni non importa nulla ne' dello scoiattolo rosso ne' di quello grigio, ne' del resto di qualunque vita animale non umana la cui esistenza non sia ritenuta funzionale ai nostri interessi.

Il concetto di danno e' comunque del tutto relativo in un'ottica di ecosistema.  La Forestry Commission inglese ha riconosciuto che i danneggiamenti agli alberi possono fornire un buon habitat a funghi e invertebrati che a loro volta costituiscono un buon cibo per gli uccelli dei boschi, cosi' come gli alberi morti possono essere eccellenti luoghi di nidificazione per parecchie specie (1).



Puo' anche essere interessante citare quanto riportato da un'oasi naturalistica canadese, che scrive di apprezzare la presenza degli scoiattoli grigi in quanto ottimi seminatori di alberi (2); non sempre infatti gli scoiattoli riescono a ritrovare i semi che hanno nascosto, e questo ha un effetto positivo sulla riproduzione degli alberi. 



Una recente ricerca svolta in Centro America dalla National Academy of Sciences degli Stati Uniti conferma anch'essa il ruolo positivo svolto da altri roditori con abitudini simili (3).

I danni arrecati dagli scoiattoli sono comunque di solito ampiamente sovrastimati dagli esperti; a titolo di esempio in un volume pubblicato nel 2001 Genovesi e Bertolino affermavano che in assenza di interventi gli scoiattoli grigi avrebbero verosimilmente attaccato i noccioleti delle Langhe dove si concentra la maggior parte della produzione piemontese di nocciole, che allora era stimata in 100.000 quintali all'anno, e ne avrebbero distrutto il 10-15% (4)



Ebbene, dieci anni dopo e senza interventi sugli scoiattoli, a dispetto di tali fosche previsioni, il Consorzio Tutela Nocciola Piemonte ci informa che la produzione anziche' scendere e' salita a 150.000 quintali all'anno (5), e come ulteriore controprova la Comunita' Montana dell'Alta Langa ha pubblicato nel 2009 un volume dedicato alla coltivazione del nocciolo, che non include minimamente gli scoiattoli grigi tra gli animali ritenuti dannosi per la coltivazione (6).





Altre notizie dello stesso tenore si sono susseguite nel 2014: in Turchia infatti, dove non ci sono scoiattoli grigi, la produzione di nocciole e' calata di oltre il 30% a causa del maltempo.  Rimanendo nei nostri confini, cali anche maggiori e per lo stesso motivo si sono avuti nel viterbese, dove pure non ci sono scoiattoli grigi.  In Piemonte invece, dove gli scoiattoli grigi ci sono, le cronache parlano di un'annata da record sia in termini di quantita' che in termini di qualita, grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche e all'assenza di malattie delle piante.  Se proprio quindi vogliono parlare di nocciole gli esperti che si occupano di scoiattoli grigi farebbero molto meglio ad andare prima a trovare i coltivatori di nocciole, e a farsi spiegare da loro quali sono i fattori che hanno una effettiva importanza per la buona riuscita del raccolto, e quali invece sono sostanzialmente irrilevanti.

Una doverosa nota: come ovvio non in tutti gli anni si possono registrare raccolti record.  Se quindi in qualche annata futura il raccolto piemontese dovesse essere sensibilmente inferiore e qualcuno avesse l'ardire di sostenere che e' tutta colpa degli scoiattoli grigi, si sappia in anticipo che si tratterebbe di un esercizio intellettuale ai limiti della ciarlataneria.

Alla citata pubblicazione del 2001 pero' non si puo' attribuire il primato temporale nelle profezie non confermate; gia' nel 1996 e poi ancora nel 1999 infatti esperti inglesi avvertivano che i bambini avrebbero dovuto scegliere tra la Nutella e gli scoiattoli, come poi riportato anche dalla stampa italiana.  



Ora, se nelle comunicazioni tra persone adulte perlomeno si puo' supporre che i destinatari delle comunicazioni siano mentalmente attrezzati o almeno in grado di attrezzarsi per distinguere i fatti dalla propaganda, appare particolarmente indecente e scorretto cercare di influenzare cosi' il pensiero di menti in formazione, naturalmente (e purtroppo per loro erroneamente) portate a credere in quello che viene loro raccontato dai "grandi", che in questo caso tanto grandi non si sono mostrati.

Per mera cronaca, gli scoiattoli grigi sono anche accusati di minacciare la sopravvivenza degli uccelli selvatici, ma una recente e minuziosa ricerca svolta dal British Trust for Ornithology e da Natural England ha messo le cose in chiaro dimostrando l'infondatezza di tale teoria (7).



In ordine di tempo comunque l'ultima risibile accusa rivolta agli scoiattoli grigi e' quella di rappresentare un rischio sanitario, naturalmente definito potenziale in quanto in effetti mai concretizzatosi; sul sito dell'Unione Europea e' infatti presente un documento con le informazioni essenziali sul progetto di eradicazione degli scoiattoli in Umbria (8) dove si afferma che tra gli obiettivi del progetto c'e' appunto la "rimozione di un potenziale problema per la salute pubblica causato dallo scoiattolo grigio.  Il contatto con questo animale socievole, che vive in aree urbane ad alta densita', potrebbe aumentare il rischio di malattia (per esempio micosi) nelle persone immunodepresse".

Si puo' ragionevolmente supporre che l'input per questa fantasiosa elaborazione concettuale sia arrivato dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, cui si possono contrapporre due facili obiezioni:

1) Invece di dilettarsi ad elaborare improbabili scenari perche' non hanno piu' semplicemente chiesto agli omologhi istituti di Piemonte, Lombardia e Liguria se nell'ultimo mezzo secolo hanno mai riscontrato problemi sanitari causati dalla presenza dello scoiattolo grigio?

2) Le micosi possono affliggere piu' o meno qualunque specie animale, inclusi cani, gatti e altri socievoli animali domestici con cui in ambienti urbani ad alta densita' le persone immunodepresse hanno certamente maggiore probabilita' di contatto.  Se l'Istituto ha tanto a cuore questo tipo di improbabili problematiche sanitarie, come mai non propone l'eradicazione di cani e gatti in tutta l'Umbria?

(1) http://www.grey-squirrel.org.uk/victimising_grey_squirrels_2.pdf
(2) http://www.ofnc.ca/fletcher/our_animals/squirrels/grey-squirrels_e.php
(3) http://www.pnas.org/content/early/2012/07/10/1205184109.abstract
(4) Sito Ministero dell'Ambiente
(5) http://www.nocciolapiemonte.it/pg.aspx?ID=5
(6) Documento della Comunita' Montana dell'Alta Langa
(7) http://news.bbc.co.uk/earth/hi/earth_news/newsid_8448000/8448807.stm
(8) Documento UE sul progetto di uccisione degli scoiattoli grigi in Umbria

Ottobre 2014
Informativa sulla privacy